La notizia è giunta ieri, ad un passo dalla scadenza del termine del 16 ottobre, definito per il pagamento della tassa che prende proprio il nome di AIRBNB: il colosso americano dell’home sharing applicherà a tutti gli ospiti che soggiorneranno a Milano una tassa di soggiorno pari a 3 euro al giorno.
Secondo l’assessore al bilancio Roberto Tasca, questa operazione dovrebbe portare alle casse del Comune un gettito stimato tra i due ed i tre milioni di euro annui.Lo scorso giugno lo stesso sindaco Beppe Sala aveva annunciato la volontà di stringere un accordo con le società di intermediazione di affitti come AIRBNB in modo da ricevere da loro la tassa di soggiorno versata per ogni transazione pagata sui loro siti.
Il sindaco si era mosso in questa direzione anche in forza del fatto che a Genova questa tassa di soggiorno era già applicata e che Milano è la seconda città in Italia in termini di volume d’affari per AIRBNB, e soprattutto quella con il maggior tasso di crescita.
Questa del Comune di Milano è una vittoria che si inserisce in un clima ben diverso a livello nazionale, dove la società con sede a San Francisco ha dichiarato di non voler versare la tassa prevista del 21% sui redditi prodotti da locazioni brevi.