Milano, città ricca di storia e cultura, si distingue per la sua capacità di reinventarsi continuamente. Uno degli esempi più sorprendenti è il quartiere di Milano Due, che ha saputo incarnare una visione futuristica e segnare l’inizio della fortuna imprenditoriale di Silvio Berlusconi e della televisione commerciale italiana.
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Contesto
Il 1969, oltre a segnare l’inizio del progetto Milano Due, è stato un anno ricco di eventi significativi in diversi ambiti, che hanno lasciato un’impronta duratura nella storia. Nel 1969 l’Apollo 11 allunava posando i primi uomini sulla luna, i Beatles registravano Abbey Road, il loro ultimo album. In quell’anno è stato istituito l’ARPANET, il predecessore dell’Internet moderno e firmato il trattato di non proliferazione di armi nucleari tutt’ora in vigore.
Purtroppo il 1969 è stato anche uno degli anni più violenti di quelli che tutti conoscono come gli “anni di piombo”. A Milano ricordiamo tra gli altri la strage di piazza Fontana, l’omicidio dell’anarchico Giuseppe Pinelli e quello del commissario Luigi Calabresi.
È in un contesto dominato dalla violenza degli scontri sociali e dalla paura degli attentati che una parte dei cittadini milanesi inizia a considerare di allontanarsi dalla città alla ricerca di luoghi più sicuri e confortevoli.
Il progetto
I terreni di quella che a Segrate sarebbe diventata Milano2 vennero acquisiti nel 1968 dalla Edilnord di Silvio Berlusconi, venduti dal conte Leonardo Bonzi che negli anni precedenti aveva curato la conversione da area agricola a residenziale.
Per la prima volta nel panorama abitativo italiano, si darà forma a un insediamento residenziale destinato ai ceti abbienti, riservato, socialmente omogeneo e al contempo fuori dal centro cittadino.
Edilnord si avvalse degli architetti Giancarlo Ragazzi, Giuseppe Marvelli, Antonio d’Amato, Giulio Possa ed Enrico Hoffer per la parte paesaggistica, sempre incalzati dallo stesso Silvio Berlusconi che ne influenzò l’intero impianto.
Le caratteristiche più innovative del progetto furono l’effetto di chiusura e protezione che si dovevano avvertire appena entrati, la presenza di tutti i confort e la mescolanza delle varie funzioni urbane (residenza, lavoro e tempo libero).
Lo stesso architetto Hoffer racconta come Silvio Berlusconi avesse una certa avversione per le auto e fosse mosso dal desiderio di realizzare aree protette dai pericoli della strada e dei veicoli. Per questo la strada che attraversa Milano Due venne ribassata rispetto al quartiere quasi come fosse un fiume le cui sponde allontanano le auto dalle case e dai pedoni.
Sono stati davvero anni incredibili. Ho dei ricordi di me e del Cavaliere che scegliamo insieme le piante nei vivai, piantumiamo aiuole, ognuno concentrato sul suo pezzo, con le mani nella terra per poi guardare insieme il risultato finale. Era tutto nuovo, anche per lui che stava sperimentando un nuovo modo di costruire, qualcosa che per l’epoca era assolutamente innovativo.
Enrico Hoffer
Milano due oggi
Sono passati oltre 50 anni e nonostante mode ed esigenze dell’abitare siano parecchio cambiate, Milano2 possiede caratteristiche ancora oggi molto richieste. Tra queste la presenza di spazi verdi attrezzati e sicuri per i più giovani ed abitazioni dotate di ampie finestre e grandi balconi o terrazzi.
Quel senso di luogo esclusivo ed elitario non è più forte come nei primi anni, ma il senso di appartenenza con gli anni si è consolidato al punto tale che buona parte degli attuali residenti discendono dalle prime famiglie che si insediarono nei lontani anni ’70 ed ’80.
Dal punto di vista del mercato immobiliare, nel momento in cui scriviamo questo articolo si trovano soluzioni a prezzi di circa 4.300-5.000 €/mq., molto sotto i valori massimi dei quartieri più gettonati di Milano. Potrebbe essere ancora un buon investimento per chi cerca un luogo tranquillo e sicuro dove metter su famiglia.
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